Comitato Dora/Spina3

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Spina 3: un muro tra i bambini di corso Rosai e attorno un quartiere con pochi servizi pubblici.

COMUNICATO STAMPA
Solo chi ha una cultura degli insediamenti urbani come espressione degli interessi di pochi a scapito dei cittadini e dei servizi pubblici poteva pensare che i servizi esistenti nei vecchi quartieri potevano essere sufficienti anche ai più di 10.000 nuovi residenti di Spina 3. Mettere in primo piano il privato (civile e commerciale) e non i beni pubblici ad uso collettivo contribuisce a minare la necessità di creare quartieri dove ci sia una vera integrazione.

Qui trova origine la vicenda del muro tra i bambini delle 2 cooperative di corso Rosai. Nell’idea di costruire a tavolino un quartiere, quello di Spina 3 (che adesso si vuole pure far diventare un quartiere a se stante) con tanti supermercati e pochi servizi pubblici per tutti, senza sufficienti nuovi luoghi di cultura, di sport, di aggregazione.

In questo contesto è ridicolo il tentativo di promettere oggi, come fa il Comitato Parco Dora composto dai costruttori immobiliari e dal Comune, la “novità” dell’arrivo di un Poliambulatorio sanitario, quello della ex-Superga di via Verolengo, che doveva esser pronto nel 2004, i cui lavori non risultano ancora esser partiti. O di una piscina convenzionata, peraltro utile, se contemporanemante i residenti devono fare centinaia di metri per trovare un ufficio postale o addirittura una panchina. O chilometri per trovare una biblioteca o dei campi gioco.

Il Comitato di cittadini Dora Spina Tre ribadisce queste necessità ormai da 5 anni e chiede che le Istituzioni elettive, a partire dalle Circoscrizioni 4 e 5, si rendano in prima persona responsabili della vivibilità di Spina 3, utilizzando anche l’opportunità del futuro Parco Dora per dotare la zona dei servizi necessari, discussi coi residenti.

Torino, 14 luglio 2009

COMITATO DORA SPINA TRE