Comitato Dora/Spina3

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APRE LA SALA GIOCHI-SCOMMESSE DI VIA LIVORNO. SISAL DISPONIBILE A FINANZIARE ATTIVITA’ CULTURALI PER SPINA 3. LA NOSTRA LETTERA.

Questo si evince da alcuni articoli di giornale che precisano che “la più grande sala Wincity d’Italia” (oltre 1000 metri quadri di superficie) sarebbe disponibile, secondo il Presidente della quarta Circoscrizione, a dare un contributo economico di 25-30 mila euro a favore di una biblioteca itinerante nelle piazze e di un punto prestito libri (e di alcuni appuntamenti della Fiera del Libro) all’interno del centro giovanile Cartiera.

La proposta attinge a quella fatta dal nostro Comitato nel dicembre scorso, che chiedeva, fatte tutte le verifiche sulle modalità con cui il Comune ha autorizzato la sala, un finanziamento della SISAL al centro culturale di quartiere richiesto dalla petizione popolare promossa dal nostro Comitato nella primavera scorsa, proposta che è in discussione presso la Commissione Cultura del Consiglio comunale.

Il nostro Comitato, raccogliendo il dissenso all’apertura della sala da parte di molti residenti, aveva richiesto al Comune di conoscere le motivazioni per cui non era stato opposto il Regolamento comunale che prevede la lontananza di queste sale da luoghi sensibili, come scuole, chiese, centri sanitari e d’aggregazione, e la presenza di parcheggi adeguati.

Sull’argomento il nostro Comitato ha precisato a La Stampa, in merito all’articolo del 21 gennaio, che noi non “sospettiamo la presenza di alcune irregolarità” nella concessione delle autorizzazioni all’apertura della sala, ma riteniamo che il Comune di Torino non abbia opposto il Regolamento comunale in vigore, le cui norme avrebbero consentito, secondo il nostro parere, di negare l’autorizzazione. Nella lettera (allegata in calce a questo scritto) si chiede, infatti, di conoscere se e quando il Comune abbia emesso il provvedimento, il contenuto e la motivazione dello stesso, dopo l’istruttoria prevista dall’ordinamento.

Nella stessa lettera abbiamo richiesto la limitazione degli orari di apertura del mini-casinò per favorire la quiete del quartiere e che la discussione delle “compensazioni” sia fatta in modo trasparente con i cittadini della zona.

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LETTERA DEL NOSTRO COMITATO DEL 17 GENNAIO 2011
A:
Sindaco della Città di Torino
Assessore al Commercio, al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Urbano
Avvocatura Comune di Torino
Presidente IV Circoscrizione

Torino, 17 gennaio 2011

Oggetto: Apertura nuova sala giochi Sisal Slot S.p.a. in Via Livorno

In merito all'imminente apertura della nuova sala giochi in Via Livorno il nostro Comitato intende segnalarVi quanto segue.
A seguito di numerose proteste provenienti dagli abitanti del quartiere, Torinoclick del 6 ottobre 2010 riportava che la Giunta Comunale assicurava l'impegno dell'Amministrazione a porre in essere quanto necessario per impedire l'avvio dell'attività del nuovo esercizio.
Nonostante tale presa di posizione ufficiale, venivamo successivamente a conoscenza dell'avvenuta presentazione di DIA da parte di Sisal Slot S.p.a. nel mese di giugno 2010 e dell'avvio dei lavori di allestimento dei locali.
A seguito di ulteriori interventi della stampa locale, l'Assessore Altamura dichiarava che il Comune non avrebbe comunque potuto impedire l'apertura della sala giochi, in quanto fatto normato da apposito accordo nazionale fra il Ministero delle Finanze (o meglio l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) e la Sisal Slot spa.

In merito a tale affermazione il nostro Comitato intende porre all'attenzione dei destinatari della presente alcune considerazioni.
L'apertura di una sala giochi/scommesse, struttura peraltro che non reputiamo indispensabile a nessun quartiere, è possibile, a quanto ci risulta, solo previo rilascio della licenza ex art. 86 e 88 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Competenze per il rilascio di tale licenza (in origine in capo alla Questura) sono state delegate ai Comuni dall'art. 19 n° 8 del Dpr. 616/77. In proposito molti Comuni (tra i quali Milano, Firenze, Venezia e Bologna) si sono dotati di specifici regolamenti di disciplina delle sale giochi. Il Comune di Torino ha invece scelto di includere la materia nell'art. 19 del Regolamento di Polizia Amministrativa il quale prescrive, in merito al rilascio dell'autorizzazione all'apertura della sala giochi, l'esecuzione di un'attenta istruttoria volta a verificare l'assenza di problemi locali di viabilità, di ordine pubblico e di possibile degrado della qualità di vita, la sussistenza di distanze minime fra la sala giochi da aprire e alcuni luoghi sensibili quali chiese, centri di aggregazione pubblici e la disponibilità di parcheggi pertinenziali in relazione alla grandezza della sala giochi stessa.

Tutto ciò premesso, riteniamo che, contrariamente a quanto riferito dall'assessore Altamura, il Comune abbia piena competenza per decidere se autorizzare o meno l'apertura di sale giochi/scommesse e comunque per disciplinarne modalità e orari di esercizio in virtù della sua funzione di governo del territorio ed in tale convinzione siamo anche confortati dalla presenza di numerosi precedenti della giurisprudenza amministrativa (TAR e Consiglio di Stato) a riguardo di casi similari.
La concessione stipulata fra AAMS e Sisal Slot spa (oltre che altri 9 soggetti) infatti attiene solo ed esclusivamente al conferimento ai concessionari della possibilità di esercitare l'attività del gioco lecito, che per legge è conferita in monopolio ad AAMS stessa, ma sicuramente non disciplina la localizzazione delle singole sale, né può avere potere derogatorio di normative comunali generali (quali quelle dei regolamenti sopra citati) formulate nel pieno ambito di competenza dell'Ente.
Inoltre, ai sensi dell'art. 20 della legge 241/90, al provvedimento di licenza ex art. 86 e 88 TUPS non si può applicare il regime di silenzio assenso trattandosi di atto relativo alla Pubblica Sicurezza con la conseguenza che il Comune competente dovrebbe necessariamente procedere all'emissione di un provvedimento espresso di accoglimento o di diniego dell'istanza.

Riteniamo che la situazione locale, proprio in relazione alla vicinanza della sala giochi/scommesse a luoghi sensibili quali ad es. l'oratorio e le scuole del complesso della Chiesa delle Stimmate di S. Francesco, la Fondazione Don Gnocchi, lo Studio Medico Parco Dora e il centro d'incontro di Piazza Umbria, all'assenza di parcheggi pertinenziali sufficienti, ai sicuri problemi di viabilità, di quiete pubblica e di possibile degrado della vita per gli abitanti delle vicine (alcune addirittura soprastanti) abitazioni, tutti requisiti posti dal predetto art. 19 del Regolamento Comunale di Polizia Amministrativa, imponga un provvedimento di diniego all'apertura della sala giochi.
Provvedimento che anche dal punto di vista della migliore gestione del territorio sarebbe anche giustificato dal fatto che nella zona in questione continuano invece a mancare alcuni servizi essenziali quali una biblioteca, un ambulatorio medico pubblico, un ufficio postale di sufficiente grandezza, ecc...

Chiediamo dunque di sapere se, e quando, il Comune abbia o meno effettivamente emesso un provvedimento espresso in merito all'istanza di apertura della sala giochi (con l'indicazione anche degli estremi dell'atto: numero e data), l'esito di tale provvedimento e la motivazione dello stesso dopo l'espletamento dell'istruttoria imposta dall'ordinamento e, qualora tale atto non sia ancora stato emesso, chiediamo che sia effettuata l'istruttoria indicata dall'art. 19 del Regolamento Comunale di Polizia Amministrativa al fine dell'emissione di un provvedimento espresso previa attenta valutazione della situazione locale che, come abbiamo già riferito, a nostro avviso, non consentirebbe l'apertura della sala giochi.

Qualora sia stato invece già emesso un provvedimento autorizzatorio favorevole oppure, al termine dell'istruttoria invocata, tale atto sia emesso in futuro, chiediamo almeno che il Comune proceda a disciplinare l'orario di apertura della detta sala giochi limitandolo alle sole ore pomeridiane (dalle 14 alle 20) al fine di evitare un potenziale rischio di abbandono scolastico nelle ore del mattino e le problematiche di disturbo e di ordine pubblico relative alle ore serali e notturne.

In merito infine alla disponibilità che, come leggiamo su La Repubblica del giorno 13 gennaio c.a., Sisal S.p.A. avrebbe espresso in materia di compensazioni, riteniamo che, se da un lato tale supposta disponibilità possa andare nella logica della proposta, fatta nel dicembre scorso dal nostro Comitato, di destinare risorse a servizi utili al quartiere (ad esempio al centro culturale e d’aggregazione in Spina 3, da noi proposto, e che è in corso d’esame da parte della Commissione Cultura del Consiglio comunale), essa debba essere valutata in modo trasparente con i residenti.
Ringraziamo anticipatamente i destinatari dell'attenzione e porgiamo i nostri migliori saluti.

COMITATO DORA SPINA TRE