Comitato Dora/Spina3

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UN APPELLO PER SALVAGUARDARE LA STAZIONE DORA DI PIAZZA BALDISSERA

Spettabile Comitato Dora Spina 3,

sono un cittadino torinese che si rivolge a voi, per cercare chiunque possa riconoscersi in questo appello. che si basa sul rispetto per la memoria storica che è il fondamento di ogni comunità, che oltre a custodire le testimonianze orali, ritiene doveroso conservarne i simboli.
Per chi, come me, è cresciuto ed è vissuto in un quartiere periferico, i punti di riferimento sono stati quelli di una modesta quotidianità, anche dei genitori o dei parenti che si recavano al lavoro, percorrendo determinate strade e ritrovando degli elementi lungo il tragitto, spesso unanimemente riconosciuti come caratteristici di una determinata zona.
Purtroppo per una clamorosa svista, uno degli elementi distintivi del quartiere di Borgo Vittoria sta per essere eliminato, in virtù di un progetto che algidamente ha ritenuto di poco conto la conservazione dell’edificio della stazione ferroviaria FS di Torino Dora in piazza Baldissera, per realizzare una grande rotonda, che però potrebbe conservarlo al suo interno (l’esempio più simile è piazza Robilant), ed anche in caso di futura realizzazione di un sottopasso fra corso Mortara e corso Novara, le soluzioni tecniche sono facilmente individuabili. Sul lato meramente pratico si consideri che è previsto il ripristino di una fermata FS Dora, durante le fasi di realizzazione del passante ferroviario, con delle scale di accesso ed ascensori. Sono certo che un edificio passeggeri in superficie sarebbe gradito agli utilizzatori del treno o agli avventori di qualche servizio di ristorazione od altro che potrebbe trovare posto al suo interno. Anche in caso di dismissione totale dell’edificio, come da tradizione consolidata, Rete Ferroviaria Italiana (R.F.I.), potrebbe concederlo per scopi socialmente utili alla collettività.
Sotto il profilo storiografico, l’edificio della stazione (1858) è importante perché:

  • Racchiude la ragione dello sviluppo di quest’area cittadina e della sua antropizzazione, che inizia la sua trasformazione da rurale ad industriale con la realizzazione della linea ferroviaria verso Novara a partire dal 1855, al confine col Regno Lombardo-Veneto e successivamente al 1860 con l’Unità d’Italia, fino a Milano. La ferrovia dunque è il “trait d’union” che spiega l'assetto e la fortuna del quartiere che si è sviluppato intorno alle industrie che traevano la propria linfa vitale dalla strada ferrata per l’approvvigionamento delle materie prime e la spedizione del prodotto finale, mentre la stazione rappresentava il punto di arrivo e partenza per i lavoratori pendolari;
  • Mentre sotto il profilo urbanistico il centro abitato, crebbe nel circondario degli opifici, sotto il profilo economico, una cinta daziaria costruita accanto alla stazione Dora (col varco della Barriera di Lanzo), delimitava l’area cittadina ed il limite per il pagamento al passaggio delle merci che, non essendoci fuori cinta, favorì lo sviluppo delle industrie manifatturiere. Tale situazione rimase tale fino al 1912 quando l’accresciuta dimensione dell’area cittadina portò all’ampliamento della cinta daziaria. Ecco dunque che nulla appare casuale nello sviluppo del quartiere, garantito anche dalla presenza del fiume Dora, che se prima forniva acqua per l’irrigazione dei campi, ora forniva l’energia cinetica per le fabbriche;
  • Per la sua strategicità fu teatro di scontri violentissimi durante la seconda guerra mondiale fra le truppe di occupazione tedesche, componenti della Repubblica Sociale, civili e partigiani della Resistenza, con un drammatico numero di vittime.

E' in corso una sorta di petizione su Facebook dal titolo: “SALVIAMO LA STAZIONE DORA", dove sono già oltre 400  gli aderenti. 


Prima che sia troppo tardi; prima che si perda una testimonianza importante della storia di Torino, in un momento che paradossalmente celebra il valore della storia e degli eventi che permisero l’Unità d’Italia, evitiamo la distruzione di questo tassello importante che è giunto fino a noi e va tramandato. Come segno di civiltà e rispetto verso la collettività, vi prego, anzi noi tutti che caldeggiamo la conservazione della nostra storia cittadina, vi preghiamo di adoperarvi fattivamente, aderendo a questo appello e diffondendolo attraverso il vostro sito.

In allegato, trovate anche un volantino che verrà presto distribuito nella zona e che spero vorrete pubblicare . Grazie

Roberto Cannariato

IL VOLANTINO E’ PUBBLICATO SULLA PRIMA PAGINA DEL NOSTRO SITO www.comitatodoraspinatre.it