Comitato Dora/Spina3

Skip to content



Stazione Dora. non si abbattono i simboli mentre si celebrano gli avvenimenti (comunicato stampa e lettera)

COMUNICATO STAMPA
STAZIONE DORA DI TORINO:
LA STORIA DELLA CITTÀ VALE PIÙ DI UNA ROTATORIA.
Torino, 8 marzo 2011
Il progetto del Passante Ferroviario sostituisce con una fermata sotterranea la stazione Dora di Piazza Baldissera, che sarebbe abbattuta per mettere al suo posto una grande rotatoria.
La stazione risale al 1858 ed è la più vecchia della Città.
E’ stata per anni “porta” di Borgo Vittoria.
Ha un grande valore storico, essendo stata testimone delle Guerre d’Indipendenza (vi partivano le truppe per il fronte) e della Resistenza antifascista (nei giorni della Liberazione fu teatro di cruenti scontri).
La Soprintendenza per i Beni culturali, sollecitata da mesi, risponde che non ritiene che l’edifico sia da conservare.
Il Comune di Torino e la Circoscrizione Cinque non difendono la memoria del quartiere.
E’ assurdo che si abbattano i simboli mentre si celebrano gli avvenimenti.
E che la storia delle periferie cittadine sia tenuta in minore considerazione di quella del centro-città.
Si è formato un Gruppo di “amici della stazione Dora” che intende salvaguardare un utilizzo dell’edificio ad usi civici di quartiere. Il Gruppo, a cui aderisce il nostro Comitato, ritiene che la stazione possa coesistere con la rotonda. E che il quartiere abbia la necessità di luoghi di cultura, di aggregazione, di memoria della Città, di cui l’edificio della Stazione potrebbe essere sede.
Gli interessati possono scrivere a amicidellastazionedora@tiscali.it e vedere le iniziative su Facebook.
COMITATO DORA SPINA TRE

------------------------------------------------------------------

Ministero per i Beni e le Attività culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici
per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli
Piazza S. Giovanni 2 - 10122 Torino
All’attenzione del Soprintendente Sig.a Luisa Papotti
All’attenzione dell’incaricato all’istruttoria Arch. Daniela Biancolini

Ministero per i Beni e le Attività culturali
Comando Carabinieri Tutela e Patrimonio Culturale
Nucleo Tutela di Torino
Via XX Settembre 88 - 10122 Torino

Città di Torino
Divisione Infrastrutture e Mobilità
Direzione suolo Settore Infrastrutture
Piazza San Giovanni 5 – 10121 Torino

Italferr Gruppo Ferroviario dello Stato
Area operativa Nord - Nodo di Torino
via Marsala 53/67 - 00185 Roma

Ministero per i Beni e le Attività culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
Piazza S. Giovanni 2
10122 Torino

Torino, 8 marzo 2011

oggetto: stazione Dora di Torino - tutela e conservazione di un edificio storico e utile al quartiere

Riteniamo doveroso rispondere alla lettera della Soprintendenza in merito all’oggetto, ricevuta il 2 marzo u.s.

Innanzitutto precisiamo:
che il nostro Comitato di cittadini aveva richiesto, con propria lettera del 29.10.2010 di conoscere l’esistenza di vincoli architettonici sulla stazione, e con propria lettera del 20.12.2010 aveva richiesto, ai sensi delle leggi vigenti in materia di trasparenza degli atti pubblici, di visionare gli incarti attinenti all’edificio in oggetto
che si è formato un Gruppo di amici della stazione Dora che ne intende salvaguardare un utilizzo futuro ad usi civici di quartiere, Gruppo a cui aderisce il nostro Comitato
che abbiamo rivolto a RFI, il 30 gennaio u.s., una richiesta di salvaguardia e riutilizzo dell’edificio, affinché, come da consolidata tradizione, esso fosse concesso ad Associazioni che svolgono attività socialmente utili, o utilizzato per attività dedicate al quartiere, concordate col Comune di Torino e con le Circoscrizioni interessate, o per altri utilizzi che RFI ritenesse opportuni
che la Stazione ha, lo ricordiamo noi perché appare l’argomento non sia d’interesse di alcuni dei destinatari, un grande valore storico, anche in occasione della celebrazioni in corso e/o ricorrenti delle Guerre d’Indipendenza nazionale e di Resistenza antifascista.

Intendiamo fare alcune considerazioni in merito alla dichiarazione, infine giunta, della Soprintendenza sulla non sussistenza di tutele sulla Stazione e sulla volontà di non apporne.

Non sappiamo a quali “segnalazioni” si riferisca la lettera, ma apparirebbe sconcertante se l’argomento della tutela della Stazione fosse emerso a seguito delle recenti iniziative del nostro Comitato di cittadini, pur essendo l’edificio collocato all’interno di un progetto, quello del Passante Ferroviario della Città, deciso, e in realizzazione, da numerosi anni.

Il citato progetto di rotatoria, come pure quello di un tunnel di ricongiungimento di corso Mortara con corso Vigevano (lavoro peraltro di cui non risulterebbe il finanziamento, da quanto abbiamo appreso da non lontane dichiarazioni pubbliche), potrebbero essere resi compatibili con la permanenza della Stazione, se si ritenesse importante la conservazione dell’edificio.
Non dimentichiamo che lo stesso progetto originario del Passante ferroviario della Città, proprio in loco, ha subito nel 2002 un notevole cambiamento, con decisione congiunta Città di Torino - Ministero Lavori Pubblici - Ferrovie dello Stato. Il sottoattraversamento del fiume Dora dei binari ferroviari, inizialmente non previsto, ha comportato costi e tempi di realizzazione infinitamente superiori a quelli di una verifica di fattibilità di una rotatoria che conservi l’edificio della Stazione.

Non siamo in grado di giudicare il valore architettonico della Stazione, ma abbiamo recentemente letto sulla cronaca cittadina un riferimento ad un edificio non lontano da piazza Baldissera, le ex-concerie CIR di via Stradella – via Cardinal Massaia, su cui, per la demolizione di una parte dell’edificio, in condizione di degrado certamente superiori a quello della stazione Dora, si sarebbero attesi anni, perché, citiamo da La Stampa del 18.1.2011, “per procedere bisognava attendere il via libera della Sovrintendenza, essendo questo un edificio di valore storico”.

Non comprendiamo il riferimento ad “analoghe testimonianze” presenti altrove: l’edificio della stazione Dora ha un valore storico in loco per gli abitanti del quartiere; la sua demolizione non può essere compensata dalla presenza in altri quartieri o altre città di opere analoghe, di cui, peraltro, se fossero uguali alla Dora, non si comprenderebbe il diverso trattamento rispetto ad essa.

In merito al degrado in cui verserebbe la stazione, crediamo che la responsabilità stia nella gestione della proprietà o, diversamente, delle Imprese che realizzano i lavori del Passante. Responsabilità che esulano dalla necessità o meno di tutelare l’edificio storico. Non vorremmo si traesse l’impressione che, qualunque edificio portatore di storia e di valore locale, fosse considerabile abbattibile in ragione del progressivo smantellamento delle sue strutture, della mancata cura nella sua conservazione, del mancato controllo da parte degli organi preposti alla tutela dei beni architettonici.

In merito agli “interventi di sottomurazione e consolidamento che ne modificherebbero l’immagine”, rimandiamo alle considerazioni svolte nel paragrafo precedente. Sottolineiamo che, a quanto rileva dalla loro stessa definizione, si tratterebbe di interventi per lo più sotterranei.

Riteniamo perciò di esprimere un giudizio fortemente negativo sulla risposta infine ricevuta che sembra voler giustificare ex post una decisione presa, in altri tempi e ambiti, di sopprimere l’edificio.
Consideriamo che l’abbattimento progressivo di vari edifici storici impedisca nei fatti di celebrare con coerenza il valore delle importanti storie che essi rappresentano, siano esse storie del Lavoro, delle Ferrovie, dei Quartieri. O anche, nel caso della Stazione Dora, la storia dell’Unità e della Liberazione nazionale, in cui essa è stata significativamente coinvolta.
Tale atteggiamento sembra riguardare soprattutto le periferie cittadine e lo abbiamo già riscontrato in merito alle fabbriche del lungo Dora torinese, oggi Spina 3, dove abbiamo assistito in gran parte all’abbattimento, o a una radicale trasformazione, di edifici di fabbrica che avrebbero potuto, in misura superiore a quanto previsto, essere riutilizzati ad usi di memoria storica e di quartiere. Ciò comporta l’attuale difficoltà a reperire, se e quando se ne manifesta la volontà da parte delle Istituzioni, luoghi per la localizzazione di strutture culturali di quartiere.

Informiamo infine che non rinunciamo al tentativo di coinvolgere gli Enti e le Istituzioni coinvolti e coinvolgibili in merito alla tutela dell’edificio della stazione Dora, di modo che i cittadini non siano privati del suo valore storico e della possibilità di un suo riutilizzo ad usi di quartiere, da attuarsi con l’apertura di un concorso d’idee e di proposte che coinvolga i residenti.

Cordiali saluti

COMITATO DORA SPINA TRE