Comitato Dora/Spina3

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Verde futuro incerto, verde presente in estinzione

Il Parco Dora dovrebbe essere la ciliegina sulla torta del progetto di Spina 3.

Un “parco” di più di 400.000 (?) metri quadri (così dichiara l’amministrazione comunale, che deve però fare i conti con l’eredità delle precedenti localizzazioni industriali).

Quanta parte del parco sarà effettivamente verde?

Infatti lo si definisce “parco industriale”, perché lo sforzo sarà di ottimizzare le strutture industriali di ferro e cemento esistenti che, risultano incluse nel verde…

I parcheggi adiacenti per poter accedervi (se ci saranno) saranno inclusi anch’essi nel “conteggio” ?

Il Parco sarà completamente disponibile tra 6-7 anni, varianti apportate dall’amministrazione comunale al progetto originale permettendo…

La base di cemento delle Ferriere FIAT sarà completamente rimossa (come già previsto, a carico di chi l’ha costruita) o quella grande parte del “parco” rimarrà “irrimediabilmente compromessa”?

Basterà un sottile strato di “compost” (ns. immondizia organica) per far rigogliare piante d’alto fusto, quelle che migliorano la qualità dell’aria e che magari fanno anche ombra, in terreni contaminati dall’industria pre-esistente?

Se nel “parco” non verranno inserite attrezzature da gioco (e svago), lo stesso non risulterà “vissuto” dalla gente, con tutti i pericoli che ne seguiranno: ”terra di nessuno" all’imbrunire (e non solo di notte!).

Come affrontare in anticipo e seriamente il problema della sicurezza all’interno del “parco”?

Le sponde della Dora saranno sicure anche nel caso d’una nuova alluvione come quella del 2000 o le nuove case costruite a ridosso delle sponde andranno a “mollo” anche loro?

E almeno uno degli edifici industriali non abbattuti sarà messo a disposizione come centro culturale e d’incontro pubblico?

Queste sono le domande e le richieste dei cittadini dei quartieri confinanti.

E crediamo saranno le domande e le richieste dei nuovi abitanti che si insedieranno.

Per il momento, intanto, sono stati tagliati alcuni alberi ed eliminato il giardino di via Orvieto angolo via Verolengo e gli stessi alberi rimasti lungo la via Verolengo in corrispondenza dei cantieri aperti stanno perdendo vistosamente le foglie, tanto che sembra di essere in autunno!!!!!

Un buon inizio!

Perché il Comune non istituisce un comitato di monitoraggio pubblico che controlli i lavori dei cantieri (quantità e qualità delle polveri, rispetto del verde pubblico, diritti del lavoro)?

Aspettiamo come sempre speranzosi...

Torino, 3.7.2005