Babbo Natale porta la sala giochi in Spina 3. Noi facciamo una proposta e delle richieste al Comune.
COMUNICATO STAMPA DEL 17 GENNAIO 2011
SPINA 3: UNA SCOMMESSA?
SI APPRENDE, NUOVAMENTE DAI GIORNALI, CHE, MALGRADO LE PROTESTE DI MOLTI RESIDENTI, LA GRANDE SALA GIOCHI/SCOMMESSE SISAL DI VIA LIVORNO SI FARA’.
E’ SCONCERTANTE CHE ESSA APPARE IN UN QUARTIERE, QUELLO DI SPINA 3, CHE MANCA, O E’ CARENTE, DI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI.
IL COMUNE DI TORINO, DOPO AVER SBANDIERATO LA VOLONTA’ DI OPPORSI ALLA SALA GIOCHI, DICE ADESSO CHE NON AVEVA POTERI PER BLOCCARLA.
IL NOSTRO COMITATO RICHIEDE ALL’ASSESSORE, ALL’AVVOCATURA COMUNALE E AL PRESIDENTE DI CIRCOSCRIZIONE:
- CHI (E QUANDO) HA RILASCIATO LA LICENZA? VISTO CHE LA CONCESSIONE NAZIONALE NON PENSIAMO DIA AUTOMATICAMENTE DIRITTO AD UNA LOCALIZZAZIONE IN VIA LIVORNO.
- PERCHE’ L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON HA OPPOSTO IL REGOLAMENTO COMUNALE CHE AVREBBE RESO IMPRATICABILE LA SALA SCOMMESSE. REGOLAMENTO CHE IMPONE DI VALUTARE ATTENTAMENTE I PROBLEMI LOCALI DI VIABILITÀ, DI ORDINE PUBBLICO E DI POSSIBILE DEGRADO DELLA QUALITÀ DI VITA, LA DISPONIBILITÀ DI PARCHEGGI PERTINENZIALI E LA SUSSISTENZA DI DISTANZE MINIME FRA LA SALA GIOCHI DA APRIRE E ALCUNI LUOGHI SENSIBILI QUALI SCUOLE, CHIESE E CENTRI DI AGGREGAZIONE PUBBLICI.
SE LA LICENZA ORMAI FOSSE STATA DATA, OCCORRE SOPRATTUTTO REGOLAMENTARE GLI ORARI DI APERTURA DELLA SALA GIOCHI, MAGARI ALLE SOLE ORE POMERIDIANE, VISTI I PREVEDIBILI DISAGI PER CHI CI ABITA SOPRA O VICINO.
COME COMITATO DORA SPINA TRE AVEVAMO PROPOSTO CHE SISAL SLOT SPA FINANZIASSE ALMENO UN LUOGO PUBBLICO UTILE NEL QUARTIERE.
SE LA VICENDA VENISSE DAL COMUNE GIA’ DATA PER CONCLUSA CON ALCUNE “COMPENSAZIONI” (DI CUI PARLA IL PRESIDENTE DELLA IV CIRCOSCRIZIONE, ORA ANCHE LUI GIUSTAMENTE PREOCCUPATO DI UN QUARTIERE SOLO PIENO DI LUOGHI COMMERCIALI), OCCORRE COMUNQUE DISCUTERLE COI RESIDENTI IN MODO TRASPARENTE.
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LETTERA DEL NOSTRO COMITATO DEL 17 GENNAIO 2011
A:
Sindaco della Città di Torino
Assessore al Commercio, al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Urbano
Avvocatura Comune di Torino
Presidente IV Circoscrizione
Torino, 17 gennaio 2011
Oggetto: Apertura nuova sala giochi Sisal Slot S.p.a. in Via Livorno
In merito all'imminente apertura della nuova sala giochi in Via Livorno il nostro Comitato intende segnalarVi quanto segue.
A seguito di numerose proteste provenienti dagli abitanti del quartiere, Torinoclick del 6 ottobre 2010 riportava che la Giunta Comunale assicurava l'impegno dell'Amministrazione a porre in essere quanto necessario per impedire l'avvio dell'attività del nuovo esercizio.
Nonostante tale presa di posizione ufficiale, venivamo successivamente a conoscenza dell'avvenuta presentazione di DIA da parte di Sisal Slot S.p.a. nel mese di giugno 2010 e dell'avvio dei lavori di allestimento dei locali.
A seguito di ulteriori interventi della stampa locale, l'Assessore Altamura dichiarava che il Comune non avrebbe comunque potuto impedire l'apertura della sala giochi, in quanto fatto normato da apposito accordo nazionale fra il Ministero delle Finanze (o meglio l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) e la Sisal Slot spa.
In merito a tale affermazione il nostro Comitato intende porre all'attenzione dei destinatari della presente alcune considerazioni.
L'apertura di una sala giochi/scommesse, struttura peraltro che non reputiamo indispensabile a nessun quartiere, è possibile, a quanto ci risulta, solo previo rilascio della licenza ex art. 86 e 88 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Competenze per il rilascio di tale licenza (in origine in capo alla Questura) sono state delegate ai Comuni dall'art. 19 n° 8 del Dpr. 616/77. In proposito molti Comuni (tra i quali Milano, Firenze, Venezia e Bologna) si sono dotati di specifici regolamenti di disciplina delle sale giochi. Il Comune di Torino ha invece scelto di includere la materia nell'art. 19 del Regolamento di Polizia Amministrativa il quale prescrive, in merito al rilascio dell'autorizzazione all'apertura della sala giochi, l'esecuzione di un'attenta istruttoria volta a verificare l'assenza di problemi locali di viabilità, di ordine pubblico e di possibile degrado della qualità di vita, la sussistenza di distanze minime fra la sala giochi da aprire e alcuni luoghi sensibili quali chiese, centri di aggregazione pubblici e la disponibilità di parcheggi pertinenziali in relazione alla grandezza della sala giochi stessa.
Tutto ciò premesso, riteniamo che, contrariamente a quanto riferito dall'assessore Altamura, il Comune abbia piena competenza per decidere se autorizzare o meno l'apertura di sale giochi/scommesse e comunque per disciplinarne modalità e orari di esercizio in virtù della sua funzione di governo del territorio ed in tale convinzione siamo anche confortati dalla presenza di numerosi precedenti della giurisprudenza amministrativa (TAR e Consiglio di Stato) a riguardo di casi similari.
La concessione stipulata fra AAMS e Sisal Slot spa (oltre che altri 9 soggetti) infatti attiene solo ed esclusivamente al conferimento ai concessionari della possibilità di esercitare l'attività del gioco lecito, che per legge è conferita in monopolio ad AAMS stessa, ma sicuramente non disciplina la localizzazione delle singole sale, né può avere potere derogatorio di normative comunali generali (quali quelle dei regolamenti sopra citati) formulate nel pieno ambito di competenza dell'Ente.
Inoltre, ai sensi dell'art. 20 della legge 241/90, al provvedimento di licenza ex art. 86 e 88 TUPS non si può applicare il regime di silenzio assenso trattandosi di atto relativo alla Pubblica Sicurezza con la conseguenza che il Comune competente dovrebbe necessariamente procedere all'emissione di un provvedimento espresso di accoglimento o di diniego dell'istanza.
Riteniamo che la situazione locale, proprio in relazione alla vicinanza della sala giochi/scommesse a luoghi sensibili quali ad es. l'oratorio e le scuole del complesso della Chiesa delle Stimmate di S. Francesco, la Fondazione Don Gnocchi, lo Studio Medico Parco Dora e il centro d'incontro di Piazza Umbria, all'assenza di parcheggi pertinenziali sufficienti, ai sicuri problemi di viabilità, di quiete pubblica e di possibile degrado della vita per gli abitanti delle vicine (alcune addirittura soprastanti) abitazioni, tutti requisiti posti dal predetto art. 19 del Regolamento Comunale di Polizia Amministrativa, imponga un provvedimento di diniego all'apertura della sala giochi.
Provvedimento che anche dal punto di vista della migliore gestione del territorio sarebbe anche giustificato dal fatto che nella zona in questione continuano invece a mancare alcuni servizi essenziali quali una biblioteca, un ambulatorio medico pubblico, un ufficio postale di sufficiente grandezza, ecc...
Chiediamo dunque di sapere se, e quando, il Comune abbia o meno effettivamente emesso un provvedimento espresso in merito all'istanza di apertura della sala giochi (con l'indicazione anche degli estremi dell'atto: numero e data), l'esito di tale provvedimento e la motivazione dello stesso dopo l'espletamento dell'istruttoria imposta dall'ordinamento e, qualora tale atto non sia ancora stato emesso, chiediamo che sia effettuata l'istruttoria indicata dall'art. 19 del Regolamento Comunale di Polizia Amministrativa al fine dell'emissione di un provvedimento espresso previa attenta valutazione della situazione locale che, come abbiamo già riferito, a nostro avviso, non consentirebbe l'apertura della sala giochi.
Qualora sia stato invece già emesso un provvedimento autorizzatorio favorevole oppure, al termine dell'istruttoria invocata, tale atto sia emesso in futuro, chiediamo almeno che il Comune proceda a disciplinare l'orario di apertura della detta sala giochi limitandolo alle sole ore pomeridiane (dalle 14 alle 20) al fine di evitare un potenziale rischio di abbandono scolastico nelle ore del mattino e le problematiche di disturbo e di ordine pubblico relative alle ore serali e notturne.
In merito infine alla disponibilità che, come leggiamo su La Repubblica del giorno 13 gennaio c.a., Sisal S.p.A. avrebbe espresso in materia di compensazioni, riteniamo che, se da un lato tale supposta disponibilità possa andare nella logica della proposta, fatta nel dicembre scorso dal nostro Comitato, di destinare risorse a servizi utili al quartiere (ad esempio al centro culturale e d’aggregazione in Spina 3, da noi proposto, e che è in corso d’esame da parte della Commissione Cultura del Consiglio comunale), essa debba essere valutata in modo trasparente con i residenti.
Ringraziamo anticipatamente i destinatari dell'attenzione e porgiamo i nostri migliori saluti.
COMITATO DORA SPINA TRE
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COMUNICATO STAMPA DEL 24 DICEMBRE 2010
Babbo Natale porta la sala giochi in Spina 3.
In risposta all’ennesima promessa del Comune di Torino che si perde per strada, facciamo una proposta “provocatoria”.
A fine ottobre la Giunta comunale era intervenuta con grande sollecitudine contro l’apertura di una sala giochi di 600 metri quadri in via Livorno 50, al centro di Spina 3 (vedasi l’articolo di TorinoClick allegato in fondo).
In un quartiere zeppo di centri commerciali, ma progettato senza strutture pubbliche aggiuntive per supplire da subito alle ovvie esigenze dei più di 10.000 nuovi residenti, l’apertura di una grande sala giochi è sembrata a molti la classica goccia che fa traboccare il vaso. Oltre che un altro strumento per salassare le tasche dei cittadini.
Nel frattempo, il Comune risponde costantemente di no su tante importanti questioni che interessano Spina 3.
O dilata i tempi di risposta all’infinito, utilizzando quel Comitato istituzionale Parco Dora (creato dall’Amministrazione comunale con i costruttori) il cui mandato scade il 31.12.2010.
Questioni come: scuole, ambulatorio, farmacia, ufficio postale, biblioteca e centro d’incontro, stombatura della Dora, raccolta differenziata dei rifiuti, controllo delle polveri e dei rumori degli infiniti cantieri… e chi più ne ha più ne metta.
Anche sui risultati delle bonifiche dei terreni ex-industriali, sopra i quali sono realizzate le residenze e il Parco Dora, Comune e ARPA hanno steso da almeno due anni un velo di silenzio.
Ora veniamo a sapere che la sala giochi aprirà.
Ci chiediamo: se i costruttori immobiliari hanno versato 1 euro al metro quadro per finanziare le attività del Comitato Istituzionale, perché il Comune non chiede a SISAL (concessionario dell’azienda autonoma dei Monopoli di Stato) di destinare una parte degli introiti (l’un per cento?) ai servizi pubblici necessari al quartiere.
articolo 41 della Costituzione italiana (terzo comma):
“la legge determina i programmi e i controlli
perché l’attività economica pubblica e privata
possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”
Torino, 24 dicembre 2010
COMITATO DORA SPINA TRE
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ARTICOLO DI TORINOCLICK DEL 26 OTTOBRE 2010
La Giunta contraria alla sala giochi in via Livorno
La Giunta comunale ha affrontato il tema della possibile apertura di una sala giochi in via Livorno, sollevato domenica scorsa dal quotidiano “La Repubblica”. L’assessore Roberto Tricarico ha posto la questione ottenendo una risposta chiara e netta dall’assessore Altamura, titolare delle deleghe del Commercio, e dello stesso sindaco Chiamparino. “Allo stato attuale – ha detto Alessandro Altamura - non sono pervenute agli uffici comunali del Commercio richieste di autorizzazione in questo senso da parte del gestore. Per poter svolgere tale attività occorre chiedere al Comune un’autorizzazione e le condizioni poste dal Regolamento di polizia amministrativa sono molto chiare e non lasciano molto spazio di interpretazione”. Infatti, le sale giochi rientrano tra quelle attività che, secondo l’art. 19 del Regolamento, devono sottostare all’azione esplorativa del Comune che deve “bilanciare i vari interessi coinvolti dall’apertura del locale”; soprattutto, non devono essere presenti nel raggio di 200 metri dal sito prescelto “luoghi sensibili quali ospedali, case di cura, scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione delle Circoscrizioni” e si deve poter contare su un’area adibita a parcheggio “in relazione alla capienza potenziale e alle problematiche di viabilità che potrebbero scaturire”. Quindi, è ferma intenzione della Giunta di tutelare quiete pubblica e qualità della vita del quartiere. Sono molte le lettere di protesta inviate al sindaco e agli assessori competenti per protestare contro la “ventilata” apertura della sala. La richiesta al Comune di non concedere l’autorizzazione per l’attività, in una zona dove il forte sviluppo edilizio ha portato migliaia di nuovi residenti ma mancano ancora alcuni servizi essenziali, ha trovato ascolto. “Al proprietario dei locali – ha affermato Roberto Tricarico, assessore alle Politiche per la Casa – ho ricordato che non esiste soltanto il diritto di impresa, ma per lo sviluppo di quell’area esiste un Comitato (il Comitato Parco Dora) che serve a contemperare e condividere le scelte in modo da poter contare su uno sviluppo armonico del quartiere”. E l’assessore Altamura ha dichiarato che si attiverà presso la Questura e la Prefettura, dove il titolare del locale si deve rivolgere qualora intenda aprire una sala Bingo o una sala scommesse ai sensi del Testo unico di legge per la Pubblica sicurezza (art. 88), affinché non venga concessa la licenza.